31 mar 2015

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese: “Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno”. Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno. C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca. Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze. Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente. C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!"
E' semplice, rispose Dio, essi hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri! I primi, invece, non pensano che a loro stessi... Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura... La differenza la portiamo dentro di noi!!!
Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non per soddisfare l'ingordigia di pochi. Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo. (Mahatma Gandhi).
Aneddoto narrato da Papa Giovanni Paolo I (Papa Luciani):

"Un viaggiatore chiese ad una donna del cibo. Questa rispose: 'Mi spiace, ma non ho niente'.
Il viaggiatore aggiunse: 'Non si preoccupi, io ho nella borsa un sasso, se posso metterlo in una pentola molto grande, con dentro acqua bollente, preparerò una squisita minestra'.
La donna fu molto incuriosita. Messa la pentola sul fuoco, andò a confidare la storia del sasso alle vicine di casa. Quando l'acqua incominciò a bollire c'erano in casa anche tutti i vicini.
Il viaggiatore mise il sasso nell'acqua, assaggiò con il cucchiaio ed esclamò: 'È squisita! Mancano solo alcune patate'.
Una vicina esclamò: 'lo ho le patate in casa'. Ella ritornò con tante patate che gettò nella grande pentola.
Lo straniero assaggiò di nuovo e disse: 'È molto buona, solo ci vorrebbe anche un po' di carne'.
Un'altra vicina corse a prendere la carne e la gettò nella pentola.
'Mancherebbe un po' di verdura!', replicò lo sconosciuto.
Un'altra signora corse a casa e ritornò con un cesto pieno di carote e cipolle, che vennero messe nella pentola.
Poi il viaggiatore disse: 'Un po' di sale e salsa!'.
'Eccoli!' disse la padrona di casa.
'Scodelle per tutti!', tornò a dire il viaggiatore.
Tutti si sedettero a tavola e fu servita la zuppa. Tutti erano felici, ridevano, parlavano insieme e gustavano il pasto in comune. Il viaggiatore se ne andò e lasciò loro il sasso perché potessero usarlo altre volte".